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I rischi del piercing

Infiammazione delle mucose e dei tessuti gengivali, lesioni e fratture sulle superfici dentali, modifiche del flusso salivare, infezioni localizzate. Per non parlare di gonfiore della lingua, angina di Ludwig, emorragie: in letteratura è davvero lungo l’elenco delle possibili conseguenze nefaste per la salute che un piercing sulla lingua, soprattutto, può provocare.

L’evidenza scientifica ha indicato i pericoli reali di una poca attenta gestione del “gioiello”, spesso inadeguato per dimensione e non attenzionato al controllo batterico con pratiche di igiene orale domiciliare e controlli in caso di traumi e infiammazioni sulla lingua, sulle mucose e sulle superfici dentali. Durante EuroPerio10, il Congresso di Parodontologia e Implantologia organizzato dalla Federazione europea (EFP) tenutosi di recente a Copenaghen ne sono stati evidenziati i rischi.

Occuparsi di salute vuol dire gestire i fattori di rischio, i fattori prognostici ed i fattori predittivi per un attento approccio motivazionale alla valutazione del rischio e ad una corretta gestione tra osservazione clinica, igiene orale, controllo chimico e meccanico del biofilm batterico del cavo orale e igienizzazione del piercing.

Diventa indispensabile il follow up di igiene orale professionale ogni 3 mesi ed un controllo dall’odontoiatra e/o patologo orale, in caso di intercettazione di eventuali lesioni sulla lingua o siti che presentano mucosa alterata o potenzialmente alterata, rilevati attraverso la visualizzazione clinica con uso degli occhiali Goccles® (Pierrel). Usando l’auto fluorescenza, proprietà fisica di alcune molecole presenti all’interno delle cellule dei tessuti molli, viene assorbita la luce UV che emette una lunghezza d’onda maggiore.

I tessuti appariranno ipofluorescenti se Intercettata la mucosa alterata. L’interdisciplinarietà è fondamentale e la richiesta di una diagnosi tempestiva può evitare situazioni patologiche gravi.

Al controllo di igiene professionale sarà opportuno smontare il gioiello, controllare le condizioni delle mucose, disinfettare il gioiello ed applicare igienizzante, gel e colluttorio all’olio di oliva ozonizzato (GEMAVIP), e condividere con la persona assistita la scelta di strumenti più idonei per il controllo del biofilm batterico. Spesso il nettalingua può risultare aggressivo. Meglio lo spazzolamento delicato di spazzolini sonici o supersonici.

Da non sottovalutare l’intercettazione dei traumi sulle superfici dentali controllabili con la visualizzazione magnificata con gli occhiali ingranditori, o con l’attenta osservazione attraverso le videocamera intraorali.

Anche la fotografia clinica risulta essere efficace per intercettare le lesioni e avere un importante strumento di condivisione durante l’approccio motivazionale.

L’approccio personalizzato e condiviso con la persona assistita va considerato anche nella scelta di dentifrici per la remineralizzazione e protezione dello smalto nelle zone dei traumatismi dati dal piercing. Le tendenze ambientali devono obbligatoriamente interessare gli igienisti dentali, per trovare le soluzioni di approcci clinici di prevenzione ideali per coniugare salute e bellezza.

In occasione del VI Congresso Nazionale ATASIO, tenutosi presso il Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo Facciali, evento che ha destato grande interesse per le tematiche su espresse, dimostra che il percorso obbligato sia l’aggiornamento continuo e la conoscenza di tecnologie che aiutino il percorso di benessere della persona assistita, qualunque sia la sua libera scelta di avere comportamenti a rischio.

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