Negli sport di contatto come basket e football americano, si verificano spesso traumi dento-maxillo-facciali. Questo tipo di contusioni, che riguarda circa il 30% della popolazione sportiva (specialmente tra gli 8 e 20 anni) può portare a problemi funzionali ed estetici importanti.
Per proteggersi da questa tipo di traumi si utilizzano i paradenti, ovvero dei protettivi orali che hanno la funzione di resistere alle sollecitazioni causate da questo tipo di sport. Da non confondere con il bite, il paradenti deve avere un ingombro minimo, essere stabile, garantire un’adeguata fonazione e ventilazione ed adattarsi perfettamente alla conformazione cranio-mandibolare del soggetto.
La più lieve variazione del bilanciamento occlusale può causare tensioni muscolari, ripercuotendosi negativamente sulle potenzialità dell’atleta. La mancanza di stabilità occlusale crea un punto di fuga energetico forte e uno sbilanciamento tra i muscoli agonisti e antagonisti, aumentando la possibilità di infortuni e strappi muscolari ripetuti. In questo scenario, il paradenti può essere utilizzato per stabilire un miglior bilanciamento neuromuscolare della muscolatura masticatoria.
Per comprendere a fondo il ruolo del paradenti nella prevenzione dalle lesioni traumatiche dento-alveolari, è importante mettere in relazione la componente gnatologica e occlusale con l’attività del sistema neuromuscolare. Questo è possibile grazie all’elettromiografia di superficie che permette l’oggettivazione dei parametri funzionali dell’apparato stomatognatico: le sonde EMG applicate ai muscoli elevatori della mandibola, rilevano lo stato del paziente sia in presenza che in assenza del bite e consentono di valutare l’effetto di quest’ultimo sull’equilibrio neuromuscolare.
Il Dipartimento di Scienze mediche, Orali e Biotecnologiche dell’Università di Chieti-Pescara ha condotto uno studio per analizzare l’impatto del paradenti individuale sui muscoli masticatori degli atleti che lo indossano. Attraverso l’esame elettromiografico, sono state valutate le variazioni che il paradenti induce sull’equilibrio della muscolatura masticatoria e dal confronto con l’occlusione dentale del soggetto in massima intercuspidazione, è emerso che il paradenti aiuta a rendere simmetrico il lavoro dei muscoli masseteri e temporali, distribuendo meglio i carichi occlusali, sia in direzione antero-posteriore che in direzione laterale.
Per preservare la salute dello sportivo è importante verificare i cambiamenti che si verificano nel cavo orale. Grazie a strumenti oggettivi e precisi di misurazione, come i sensori elettromiografici, è stato possibile verificare l’efficacia del paradenti nella prevenzione delle lesioni orali da sport di contatto.