Il dolore dentale si verifica solitamente a causa dell’infiammazione della polpa. Ciò è generalmente causato da batteri provenienti da denti cariati o da otturazioni dentali difettose.
Il dolore dentale può essere classificato secondo cinque categorie:
1. Un dolore breve e acuto che dura solo pochi secondi e che si manifesta in risposta a uno stimolo freddo o “dolce” è probabilmente una pulpite reversibile;
2. Un dolore sordo, fastidioso e “pulsante” che si manifesta spontaneamente e in risposta a stimoli termici è probabile che sia una pulpite irreversibile;
3. La pulpite non trattata porta alla necrosi della polpa e il dolore può temporaneamente diminuire. Tuttavia, l’infiammazione e l’infezione dei tessuti circostanti, nota come parodontite apicale, si verificheranno quando i prodotti di degradazione dei batteri e della polpa fuoriescono dal dente;
4. Un ascesso apicale acuto è una manifestazione comune di parodontite apicale non trattata ed è associato a gonfiore, mobilità dei denti e marcata dolorabilità al tatto;
5. Gli ascessi acuti possono diffondersi come cellulite negli spazi dei tessuti molli fino al pavimento della bocca (angina di Ludwig), causando ascessi del collo e del mediastino, che possono compromettere le vie aeree del paziente.
Oltre a questo, anche i denti del giudizio (noti anche come ottavi o terzi molari) sono frequentemente soggetti a infiammazione, gonfiore e dolore, a volte anche molto intenso e fastidioso.
La principale causa di questa sintomatologia è la mancanza di spazio per la loro eruzione (legata alla riduzione delle dimensioni delle ossa mascellari) o alla anormale posizione di questi elementi dentari.
La scelta degli analgesici per la gestione del dolore oro facciale nocicettivo si basa idealmente sull’anamnesi del paziente, sul profilo farmacologico del farmaco, sull’intensità effettiva o attesa del dolore, sul costo del farmaco, sulla facilità con cui il farmaco può essere ottenuto e sulla compliance prevista del paziente. In altre parole, “il farmaco che funziona è quello che prende il paziente”.
La modulazione del dolore resta comunque piuttosto complessa, poiché le vie di segnalazione del dolore sono influenzate da fattori fisiologici e psicologici specifici del paziente, come sesso, età, predisposizione a provare dolore, livelli di ansia e aspettative di dolore.
I farmaci di scelta per il dolore dentale comprendono i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e il paracetamolo. Il principale meccanismo d’azione di questi analgesici è l’inibizione degli enzimi ciclo-ossigenasi (COX), responsabili della formazione di prostaglandine dall’acido arachidonico.
I FANS dovrebbero pertanto essere considerati i farmaci di prima scelta per alleviare o minimizzare il dolore di origine dentale, purché non sussistano controindicazioni all’assunzione di un FANS da parte del paziente.
Nelle situazioni in cui i FANS da soli non sono efficaci, una revisione basata su 27 RCT, che hanno complessivamente valutato oltre 2000 pazienti, raccomanda la combinazione di un FANS con il paracetamolo o con un altro farmaco ad azione centrale.
Gli steroidi, infine, sembrano risultare efficaci nei casi di pulpite irreversibile